Erano anni che volevo fare un’intervista a Pino, ma per il fatto di essere sposati la cosa non marcava bene. Un giorno però mi sono alzata pensando “ma anche un po’ chissenefrega”, perciò l’ho piazzato davanti al microfono, e questo è quanto:
S: Vorrei iniziare l’intervista parlando di musica. A volte mi è sembrato che il tuo virtuosismo strumentale finisse per prevalere sull’aspetto compositivo. O no?
P: Onestamente, non credo che sia così. Innanzi tutto, non sta a me definirmi virtuoso; e poi ho sempre cercato di usare la mia tecnica al servizio della musica. Il punto è che la fruizione della musica tende ad andare verso l’osservazione delle cose non ordinarie, delle bizzarrie…